l'annullamento d'ufficio da parte della stessa Amministrazione che abbia adottato un atto amministrativo illegittimo, salvo taluni casi espressamente previsti dalle norme, costituisce una facoltà discrezionale nella quale l'Amministrazione procedente è tenuta a tenere in considerazione non solo l'interesse pubblico alla rimozione degli effetti prodotti dall'atto illegittimo ma anche la situazione del privato che abbia beneficiato di tale illegittimità, nonché, in senso più lato, anche delle situazioni di terzi che abbiano fatto affidamento sulla presunzione di legittimità dell'atto medesimo..
Dalla natura discrezionale di tale potere scaturisce l'ulteriore corollario che l'Amministrazione è tenuta ad esaminare la possibilità di conservare la situazione giuridica originata dall'atto in tutti quei casi nei quali sia possibile correggere o integrare aspetti e momenti del procedimento, senza che pregiudizio per l'interesse pubblico sostanziale
Quanto al fatto che la approvazione della vasca fontana è stata condizionata dalla Soprintendenza alla prova documentale della sua esistenza storica, va rilevato che la circostanza, stante il valore delle opere ad essa relative, ammontante ad € 3.800,00 (pari allo 0,17 % del valore dell’appalto)appare al Collegio irrazionalmente sproporzionata e contraria ai citati principi di economicità e buona amministrazione la decisione della Stazione appaltante di auto annullare la intera gara a causa di tale circostanza, invece di attivarsi per fornire detta prova o disporre lo stralcio della relativa voce dai lavori da eseguire.
Le censure formulate al riguardo dall’appellante vanno quindi valutate fondate e le motivazioni in esame poste a base del provvedimento di aut annullamento vanno riconosciute illegittime.
tratto dalla decisione numero 2725 del 6 maggio 2011 pronunciata dal Consiglio di Stato
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