lunedì 8 aprile 2013

servizi identici o analoghi_né poteva farsi ricorso al favor partecipationis dovendosi invece garantire la par condicio

le previsioni del bando di concorso sono di stretta interpretazione dovendosi dare prevalenza alle espressioni letterali in esse contenute e restando preclusa ogni lettura estensiva che verrebbe ad incidere proprio sull’affidamento dei partecipanti e sulla trasparenza della procedura


non poteva assegnarsi alcuna valenza interpretativa, modificativa o integrativa del bando né dalla stessa poteva conseguire alcun impegno o vincolo a carico della stazione appaltante, che in ogni caso non risulta aver adottato alcun formale provvedimento in tal senso; peraltro il responsabile ha riconosciuto il lavaggio vetreria come servizio non “identico” ma “analogo” estendendo arbitrariamente, “in insanabile contrasto con la clausola del bando” come affermato dallo stesso giudice di primo grado, la portata di quella stessa clausola a servizi “analoghi”.
Il T.A.R. peraltro ha sottolineato l'inequivoca formulazione del bando, per cui a nessun legittimo affidamento poteva dar luogo quella nota – per di più indirizzata alla sola La Lucentezza – né poteva farsi ricorso al richiamato favor partecipationis dovendosi invece garantire la par condicio; la circostanza semmai potrebbe interessare altra sede.
Sul punto può richiamarsi la sentenza della V Sezione n. 5297/2012, secondo cui le previsioni del bando di concorso sono di stretta interpretazione dovendosi dare prevalenza alle espressioni letterali in esse contenute e restando preclusa ogni lettura estensiva che verrebbe ad incidere proprio sull’affidamento dei partecipanti e sulla trasparenza della procedura

a cura di Sonia Lazzini

decisione  numero 1613  del 20 marzo 2013 pronunciata dal Consiglio di Stato

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