martedì 24 luglio 2012

il bando è immediatamente impugnabile se contiene clausole escludenti o impediscono offerta

Ritenuta priva di pregio l’eccezione di inammissibilità del ricorso per non avere la ricorrente presentato la domanda di partecipazione alla gara

entro il termine, prorogato a seguito della modifica della lex specialis di gara, del 20 settembre 2011, e ciò in quanto alcuni motivi di gravame dell’atto introduttivo del giudizio sono rivolti avverso clausole della lex specialis che, secondo la sua prospettazione, le impedirebbero di formulare l’offerta;

Considerato, infatti, che la presentazione della domanda di partecipazione si risolverebbe in un adempimento formale cui seguirebbe inevitabilmente un atto di esclusione, con un risultato analogo a quello di un’originaria preclusione e perciò privo di un’effettiva utilità pratica, con la conseguenza che è eccessivo esigere che un’impresa, che asserisca di essere lesa da clausole discriminatorie contenute nel bando di gara, prima di poter utilizzare le previste procedure di ricorso debba presentare un’offerta nell’ambito del procedimento di aggiudicazione dell’appalto, quando le probabilità che le venga aggiudicato sarebbero nulle a causa dell’esistenza delle clausole impugnate (Corte giust. comm. eu. 12 febbraio 2004, in C/230/02; Cons. St., sez. V, 9 aprile 2010, n. 1999; id., sez. IV, 23 marzo 2010, n. 1705; Tar Napoli, sez. V, 4 marzo 2010, n. 1303; Tar Piemonte, sez. I, 26 ottobre 2009, n. 233);

Considerato infatti che è ammissibile il ricorso ove il soggetto ponga in discussione specifiche disposizioni della lex specialis di gara che egli correttamente, se e nella misura in cui risultino poi viziate, ritiene tali da impedirgli l’utile presentazione dell’offerta e, dunque, risultino sostanzialmente impeditive della sua partecipazione alla gara (Cons. St., sez. III, 11 giugno 2012, n. 3402; 3 ottobre 2011, n. 5421);
Considerato che il bando di gara è immediatamente impugnabile solo quando contiene clausole escludenti o che impediscono la formulazione dell’offerta (Cons. St., A.P., 29 gennaio 2003, n. 1; id. 4 dicembre 1998, n. 1; id., sez. V, 3 agosto 2011, n. 4625; id.14 luglio 2011, n. 4274);

tratto dalla sentenza numero 6347 del 12 luglio 2012 pronunciata dal Tar Lazio, Roma

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